Tra le frasche e nelle intemperie, in condizioni estreme di lavoro un pantalone si buca e niente è come prima. Perché quel buco è segno di uno squarcio, di una paura affettata dalla rabbia, ti lascia scoperto nella zona del ginocchio e ancor peggio: reca un danno morale, al nostro interiore, ferito a terra, deluso, colpito dagli strali dell’Opes che tanto cuce quanto taglia. D’altronde, lo si è ormai capito, il Chimera è così, selvaggio e aspro e duro campo dove la luce fioca non aiuta, e l’uomo sperduto affronta la serata come chi si ritrova scalzo in un manto di pungenti chiodi. E il buco si fa inevitabile, ma emblema dell’orgoglio, della voglia di rialzarsi, di andare oltre la superficie e scavare in profondità. Di sapere che niente è come prima, e il dopo nasce dal coraggio di attraversare quel vuoto, saperci camminare, e riuscire nuovi, più forti di prima.
SERIE A
Sebbene il Valcerfone sia corso ai ripari, e subito compaiono i neotesserati Scapecchi e Boncompagni nel tabellino, il Papaya è superiore, più forte e costante, vincente per 8-2 con Ristori che fa tutto: segna e para, gioca a futsal come si dovrebbe e incide con una prestazione da leader. Corale il Poker Space, dove emerge anche qui il portiere Caneschi: nel 5-3 ha la peggio l’Ac Celta Vino, che viene risucchiato dal vortice della zona retrocessione. Con una tripletta Altafini trascina il Rayo contro l’Olmoponte nel 6-2 complessivo che vede la firma di Bianchini. Si diverte il Vendemmia, solitario in fuga e spedito verso il titolo (10-4) Forciniti ne fa quattro, Nofri e Stan Alin ricamano il risultato. Del Pia ci prova e non abbandona la nave, ma il naufragio è inevitabile e non dolce.
SERIE B
Al lastrico, ferito a terra e a dolorosa morte, l’Irish ha un qualcosa in più che non si può sottostimare: quel cuore che trema e batte di un 4-3 che odora di sfangata impresa. Nappini ci mette la faccia, Tiezzi salva la panchina e allontana qualsiasi futile indiscrezione. Per ora congelato Tavanti, disperso e irrintracciabile; crolla l’Isola, sempre più in crisi, stuzzicato dalle lusinghe di un tale “Zac” che chiede la panchina. Troppo solo Verni, troppo forte lo Skenderbeu che vince 6-2 trascinato dalla tripletta di Mece e s’invola in solitaria, con una voragine alle spalle. Col Gibernau tocca esser banali e ripetere il già ripetuto, ma questa squadra nacque nello “scarto” della settimana, in quel limbo di una rete dove tutto può cambiare in meglio o in peggio ed è solo il vento, è solo il Caso a definire l’onda. Contro il Ponticino l’aria è favorevole, Ghezzi guida i suoi e Capitini finalizza; Ezzati risponde ma la voce si sperde nel mare. Lo Schioppenaghen è un giovane alle prime esperienze con l’erba del calcetto: partito nell’entusiasmo di una botta avvolgente, pian piano sta subendo il contraccolpo della paranoia. Fermo e indolente, lì a pensare e ripensare, mentre gli avversari sono spediti ad alta velocità alla maniera dei caramba che non perdonano: non è l’art. 75, ma un 11-3 ad opera del Vllaznia il risultato. E Agushi l’uomo in uniforme. Non è Chievo-Reggina ma Scarsenal-Dante il posticipo del campionato: 0-0, vince la paura, vincono le difese, non vince il calcetto. Ma vince il calcio.
SERIE C1
Quattro volte Innocentini e De Gregori per segnare il successo del Tanto un s’ariva contro i Distillati, sconfitti 10-1 nel delicato scontro salvezza. A rilento, ma comunque efficace il G.S San Leo che con la doppietta del ritornato Begaj batte l’Orciolaia e tiene il passo, nell’attesa che il Giotto possa stentare. Attesa rimandata, ad oggi, perché la capolista trascinata da Sandu (4) trionfa contro il C’era una volta per 7-5, mantenendo la costanza per rimanere al vertice della classifica. Rischia Innocenti e rischia il San Donato, vittima di un 3-1 ai danni dell’Rsa: Tognozzi fa il Goatsparini, segna e prende 9.0 illuminando il campo. Punto diviso tra Bis-Easy e Arroghandi: a Cirelli risponde Camerini in un 3-3 senza vincitori né vinti, e una classifica ferma da entrambe le parti. C’è tanto Bubbico nel successo del Dream Team contro il Tortajax: in emergenza e contati, i gialloneri si affidano all’esperienza e alla gestione calibrata del mister per vincere 4-2. Dini è il trascinatore. Caneschi una costante. Bubbico una certezza.
SERIE C2
C’è un prima e un dopo Occhini, dei Polletti con o senza: nel 10-4 il bomber torna e basterebbe leggere il tabellino per intuirlo. Sette sono le reti, e il merito va anche a Cipriani che difende strenuamente la porta. I Botoli sono sconfitti e Marchi non basta. Con lo stesso risultato si impone il Partizan Porcinai, e a prendersi la scena è Borri con una tripletta decisiva. Staderini e Toschini sono più furbi del Team Broglio, e i Red Demons più forti: 8-6 il risultato di una partita tesa, comunque equilibrata, dove alla fine la spunta la capolista del campionato. Derealizzato e depersonalizzato lo Scrofiano, non più difensivo come una volta e in una veste ormai spregiudicata, spigliata, pure divertente (!), e c’è da dire comunque efficace: Frasci è il mattatore di un 12-7 che riempie il taccuino di Maccy e miete una vittima importante, gli Underdogs, che s’affidano all’estro del troppo solo Marius. Di filo e di esperienza, Magroni e Tanini giocano con gli anni e i sentimenti portando a casa i tre punti, che in questo momento della stagione sono una boccata d’ossigeno vitale. Sangiovanni ne fa tre e la Cupola vince, dando continuità a quel percorso di rimonta che ora li vede nelle zone più alte della classifica. A spingere senza alcun freno.
SERIE D
Non ha alcuna pietà il Freezer della lega: il Team Z, capolista indiscussa, distrugge il Lino Banfield senza fermarsi in un 22-0 che vede Cacioli protagonista con undici reti. Nessuna carità per gli avversari, disintegrati come dei namecciani qualsiasi, troppo deboli per opporre alcuna resistenza. Tarulli torna in panchina e la squadra ne beneficia in tutti i sensi. Troppo Conti per il Venere, sconfitto 7-1 dal Panchester e relegato al fondo della classifica senza capacità di manovra o reazione. Mori è super, ma l’Atalanda entra da ogni parte nel 6-2 che porta le firme di Monticini e Cecconi. Un punto a testa per Galasocaray e Sambuca diviso nell’equilibrio di un match segnato dalle prestazioni di Di Caprio e Chiatti (4-4). Perde il Boca, nonostante lo stoico Amorosi, e vince 4-2 la Fenice di Orlandi che vola a fatica. Ma vola. Pareggio tra Bsi ed Herta Birrino: Lischi e Mangiapia si prendono la scena, e il bottino viene diviso in un punto che forse non accontenta nessuno.
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